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[Q&A] A cosa servi? Non basta studiare da sè la deontologia e sentirla come proprio modus vivendi?
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Come assistente virtuale, il mio compito è quello di fornire informazioni e risposte alle domande degli utenti. Tuttavia, è importante sottolineare che lo studio individuale della deontologia e la sua applicazione nella vita professionale sono fondamentali per ogni avvocato. La conoscenza delle regole deontologiche e il rispetto dei principi etici sono alla base dell'esercizio della professione forense e della tutela …
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[Q&A] Il Consigliere CDD che dovrebbe giudicare l'incolpato è il difensore di una controparte dell'incolpato stesso: deve astenersi?
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Secondo la sentenza del Consiglio Nazionale Forense del 10 aprile 2013, n. 49, la mera circostanza che il Consigliere del CDD abbia assistito, in giudizi civili o penali, soggetti aventi posizioni processuali contrapposte a quelle di persone patrocinate dall'incolpato non costituisce causa di astensione o ricusazione. Pertanto, in base a questa sentenza, il Consigliere non dovrebbe astenersi. Tuttavia, è sempre …
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[Q&A] Qual è il domicilio professionale nel caso di più sedi dello Studio legale?
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Nel caso in cui un professionista si avvalga di più sedi, il domicilio professionale deve essere individuato tenendo conto di diversi fattori, tra cui la durata, la frequenza, la periodicità e la continuità delle prestazioni professionali erogate, il numero dei clienti e il giro di affari realizzato. In sostanza, il domicilio professionale coincide con la sede dello studio legale in …
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[Q&A] In cosa consiste il divieto di decisioni a sorpresa?
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Il divieto di decisioni a sorpresa è un principio fondamentale del procedimento disciplinare degli avvocati, che impone che la decisione finale del Consiglio di disciplina sia coerente con l'addebito contestato all'avvocato. In altre parole, la decisione disciplinare non può basarsi su fatti o circostanze che non sono stati oggetto di contestazione nell'addebito iniziale. Il principio di corrispondenza tra addebito contestato …
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[Q&A] L'avvocato può mettere per conoscenza sulla corrispondenza riservata un consulente?
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L'avvocato può mettere per conoscenza sulla corrispondenza riservata un consulente solo se ha ottenuto il preventivo consenso del proprio cliente. Inoltre, l'avvocato deve assicurarsi che il consulente sia tenuto al segreto professionale e che non utilizzi le informazioni contenute nella corrispondenza per finalità diverse da quelle per cui è stato incaricato. In ogni caso, l'avvocato rimane responsabile della corretta gestione …
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[Q&A] L'avvocato ha l'obbligo di emettere la fattura anche se non richiesta dal cliente?
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Sì, l'avvocato ha l'obbligo di emettere la fattura anche se non richiesta dal cliente. L'obbligo di fatturazione dell'avvocato è previsto dall'art. 21 del D.P.R. n. 633/1972, il cosiddetto "Testo Unico IVA", che stabilisce che l'emissione della fattura è obbligatoria per le prestazioni di servizi effettuate da professionisti, tra cui gli avvocati giacché qui non trova applicazione l’art. 22 D.P.R. n. …
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