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[Q&A] E' consentito il contemporaneo svolgimento dell'attività di avvocato e di coach?
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La questione dell'incompatibilità tra l'attività di avvocato e quella di coach non è stata espressamente disciplinata dalla legge n. 247/2012 e dal Codice Deontologico Forense. Tuttavia, il Consiglio Nazionale Forense ha espresso il proprio parere in merito, affermando che l'attività di coach non è incompatibile con quella di avvocato, a condizione che non vi sia conflitto di interessi tra le …
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[Q&A] La rendicontazione al cliente come deve essere effettuata?
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L'avvocato ha l'obbligo di fornire al cliente un rendiconto dettagliato delle operazioni eseguite in applicazione della obbligazione ricadente sul mandatario, senza necessità di particolari inviti e richieste. Il rendiconto deve essere chiaro, preciso e completo, e deve contenere tutte le informazioni necessarie per consentire al cliente di comprendere le operazioni eseguite e le spese sostenute. In particolare, il rendiconto deve …
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Rassegna della Giurisprudenza di legittimità Civile dell'anno 2022
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La Corte di Cassazione ha appena pubblicato la rassegna in oggetto, divisa in tre volumi (1.407 pagg.), che per comodità si riproducono in calce. Deontologicus è stato quindi addestrato anche con tali contenuti, limitatamente a quanto di rilevo deontologico e professionale. Rassegna_civile_anno_2022_VOLUME_IDownload Rassegna_civile_anno_2022_VOLUME_IIDownload Rassegna_civile_anno_2022_VOLUME_IIIDownload
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[Q&A] Ho trasferito il mio studio legale in un altro indirizzo, ma sono timido e non vorrei darne comunicazione al mio COA. Faccio bene?
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No, non fai bene a non comunicare al COA il trasferimento del tuo studio legale. Infatti, l'omessa comunicazione dei propri recapiti professionali costituisce un illecito disciplinare sanzionato con la censura (art. 70 cdf). Questo è quanto affermato dalla giurisprudenza del Consiglio Nazionale Forense, ad esempio nella sentenza n. 269 del 30 dicembre 2022. Inoltre, l'avvocato ha l'obbligo di mantenere aggiornati …
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[Q&A] La malattia dell'incolpato scrimina l'illecito?
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No, la malattia dell'incolpato non scrimina l'illecito. Infatti, per l'illecito deontologico è sufficiente la volontarietà dell'azione, indipendentemente dalle condizioni di salute dell'incolpato. Tuttavia, le condizioni di salute dell'incolpato possono essere prese in considerazione per attenuare la sanzione disciplinare. Questo è quanto affermato dalla giurisprudenza del Consiglio Nazionale Forense, ad esempio nella sentenza n. 269 del 30 dicembre 2022.
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