[Carta fondamentale CCBE] Principio A: indipendenza e libertà di garantire la difesa e la consulenza al proprio cliente

Gli avvocati debbono essere politicamente, economicamente e intellettualmente liberi di esercitare il proprio compito di consigliare e rappresentare i clienti. Ciò significa che l’avvocato deve essere indipendente dallo Stato, dalle fonti di potere e dai poteri economici, e non deve permettere che la sua indipendenza sia compromessa da pressioni indebite esercitate da soci in affari. L’avvocato deve anche restare indipendente dal suo cliente se vuole ottenere la fiducia dei terzi e dei giudici. Invero, senza l’indipendenza dal cliente non può esserci alcuna garanzia della qualità del lavoro dell’avvocato. La condizione di esponente di una professione liberale e il potere che ne deriva aiutano l’avvocato a restare indipendente, e gli Ordini forensi debbono svolgere un ruolo importante per salvaguardare tale indipendenza. L’autoregolamentazione dell’avvocatura è essenziale per conservare l’indipendenza dell’avvocato. È risaputo che nelle società illiberali viene impedito agli avvocati di difendere i loro clienti e che essi possono rischiare di essere arrestati o uccisi nell’esercizio della loro professione.

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