Codice deontologico ➡️ Titolo I – Principi generali (artt. 1 – 22) ➡️ Art. 21
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1. Spetta agli Organi disciplinari la potestà di applicare, nel rispetto delle procedure previste dalle norme, anche regolamentari, le sanzioni adeguate e proporzionate alla violazione deontologica commessa.

2. Oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato; la sanzione è unica anche quando siano contestati più addebiti nell’ambito del medesimo procedimento.

3. La sanzione deve essere commisurata alla gravità del fatto, al grado della colpa, all’eventuale sussistenza del dolo ed alla sua intensità, al comportamento dell’incolpato, precedente e successivo al fatto, avuto riguardo alle circostanze, soggettive e oggettive, nel cui contesto è avvenuta la violazione.

4. Nella determinazione della sanzione si deve altresì tenere conto del pregiudizio eventualmente subito dalla parte assistita e dal cliente, della compromissione dell’immagine della professione forense, della vita professionale, dei precedenti disciplinari.

Legge di riferimentoCodice deontologico – Parte speciale
Normativa correlataNormativa previgente
COA: Art. 29, co. 1 lett. f, L. n. 247/2012 (Compiti e prerogative del consiglio)Art. 2 cod.prev. (Potestà disciplinare)
CNF:
Art. 35, co. 1 lett. c, L. n. 247/2012 (Compiti e prerogative)
Art. 36, co. 1, L. n. 247/2012 (Competenza giurisdizionale)
Art. 14 RDL n. 1578/1933
CDD: Art. 50, co. 1, L. n. 247/2012 (Consigli distrettuali di disciplina)Art. 38 RDL n. 1578/1933
Art. 22 cdf (Sanzioni)Art. 54 RDL n. 1578/1933

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