Titolo V – Rapporti con terzi e controparti (artt. 63 – 68)
1. L’avvocato non deve richiedere alla controparte il pagamento del proprio compenso professionale, salvo che ciò sia oggetto di specifica pattuizione e vi sia l’accordo del proprio cliente, nonché in ogni altro caso previsto dalla legge.
2. L’avvocato, nel caso di inadempimento del cliente, può chiedere alla controparte il pagamento del proprio compenso professionale a seguito di accordi, presi in qualsiasi forma, con i quali viene definito un procedimento giudiziale o arbitrale.
3. La violazione del divieto di cui al comma 1 comporta l’applicazione della sanzione disciplinare dell’avvertimento.
Riepilogo delle sanzioni:
Sanzione attenuata | Sanzione edittale | Sanzione aggravata |
---|---|---|
(Richiamo) | Avvertimento | Fino alla sospensione minima (2 mesi) |
Normativa correlata:
- Art. 13 L. n. 247/2012 (Conferimento dell’incarico e compenso)
- Art. 13 bis L. n. 247/2012 (Equo compenso e clausole vessatorie)
- Art. 25 cdf (Accordi sulla definizione del compenso)
- Art. 29 cdf (Richiesta di pagamento)
- Art. 31 cdf (Compensazione)
- Art. 34 cdf (Azione contro il cliente e la parte assistita per il pagamento del compenso)