Anzitutto, può essere opportuno definire la questione oggetto del presente esame. Per semplicità, torna quindi comodo chiedere a Deontologicus affinché lo faccia per noi:
Domanda: La vita privata ha potenziale rilievo disciplinare?
Risposta: Sì, la vita privata di un avvocato può avere rilevanza disciplinare. Secondo gli articoli 2 e 9 del Codice Deontologico Forense (CDF), le condotte tenute dall’avvocato al di fuori dell’esercizio professionale possono essere soggette a valutazione deontologica se ledono gli elementari doveri di probità, dignità e decoro, compromettendo l’immagine dell’avvocatura e la credibilità della categoria. Il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha chiarito che la violazione deontologica sussiste anche a prescindere dalla notorietà dei fatti, in quanto l’immagine dell’avvocato risulta compromessa agli occhi dei terzi diretti interessati (CNF, sentenza n. 52 dell’11 giugno 2020; CNF, sentenza n. 145 del 6 dicembre 2019). Inoltre, il CNF ha stabilito che la vita privata del professionista può assumere rilievo deontologico anche in sede cautelare (CNF, sentenza n. 65 del 18 giugno 2020).
Passiamo quindi in rassegna alcune questioni giunte, nel corso di questi anni, al vaglio disciplinare del Consiglio Nazionale Forense, per inquadrare così la fattispecie deontologica con l’ausilio di casi pratici, quindi per uno studio della materia deontologica che -per sua natura- rischia altrimenti di risultare spesso evanescente, se non addirittura rimessa alle concezioni personali sul senso comune, sul buon senso e sugli altri principi generali, spesso generalissimi, come decoro e probità (art. 9 cdf), che in modo imprescindibile caratterizzano la materia.
Nella speranza che tale approccio possa contribuire ad avvicinare ancora più avvocati, soprattutto giovani, allo studio di questa materia, fondamentale per l’esercizio della professione (ma, appunto, non solo), ecco quindi alcuni casi -come dire- emblematici in cui la vita privata del professionista ha assunto rilievo disciplinare, anche grave:
1) l’avvocato che lancia una molotov su un immobile per stimolare il proprietario a venderlo (Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Melani Graverini), sentenza n. 152 del 17 luglio 2021)
2) l’avvocato che stupra una cliente, o una minorenne o la candidata segretaria (Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Siotto), sentenza del 13 dicembre 2018, n. 170, Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Corona), sentenza n. 52 dell’11 giugno 2020, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. CRICRI’, rel. PERFETTI), sentenza del 8 novembre 2007, n. 167)
3) l’avvocato che chiede alla cliente dei soldi sotto la “minaccia” di pubblicare le foto porno che si era fatto mandare dalla stessa (Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Iacona), sentenza n. 14 del 2 febbraio 2021, che ha confermato Consiglio distrettuale di disciplina di Bologna (pres. Chierici, rel. Donelli), decisione n. 76 del 9 novembre 2018)
4) l’avvocato che offenda l’onore e la reputazione altrui non nell’esercizio della professione (art. 52 cdf) ma nella vita privata (Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Cosimato), sentenza n. 191 del 21 ottobre 2022
5) l’avvocato che minacci o percuota qualcuno (Consiglio Nazionale Forense (pres. Cricrì Eugenio, rel. Saldarelli Luca), sentenza n. 246 del 03 Novembre 2004, Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Melani Graverini), sentenza n. 234 del 4 dicembre 2020)
6) l’avvocato che promette il superamento dell’esame in cambio di favori sessuali (Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Galletti), sentenza n. 301 del 12 dicembre 2023)
7) l’avvocato che spaccia droga (Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Ollà), sentenza n. 149 del 26 settembre 2022)
8) l’avvocato che accetta il mandato professionale in cambio di prestazioni sessuali (Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Geraci), sentenza n. 145 del 6 dicembre 2019)
9) l’avvocato (anzi, avvocatA) che fa sesso con il cliente detenuto durante l’ora di colloquio (Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. ALPA, rel. PACE), sentenza del 16 marzo 2004, n. 42)
10) l’avvocato che non paghi il mutuo o il canone di locazione (Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Melogli, rel. Napoli), sentenza n. 55 del 13 maggio 2022)