In questa puntata si racconta la sentenza CNF n. 66/2024, che si è occupata del ricorso presentato da un avvocato accusato di varie violazioni deontologiche, tra cui il mancato adempimento del mandato professionale, la fornitura di informazioni false ai clienti e la consegna di una sentenza contraffatta. Il CNF ha accolto parzialmente il ricorso dell’avvocato, dichiarando il non luogo a provvedimento disciplinare per il capo dell’incolpazione relativo al trattenimento delle somme incassate dai clienti. Tuttavia, il CNF ha confermato la responsabilità dell’avvocato per le altre violazioni e ha rideterminato la sanzione disciplinare in un anno di sospensione dall’esercizio della professione forense.