Il termine “illecito istantaneo” si riferisce a una categoria di illecito caratterizzata dal fatto che la condotta illecita e il danno che ne deriva si realizzano in un’unica azione o omissione in un preciso momento temporale. Ciò differenzia l’illecito istantaneo dall’illecito permanente, dove la condotta si protrae nel tempo e il danno continua a manifestarsi fino alla cessazione dell’azione o omissione illecita.
Ad esempio, in materia penale, un furto può essere considerato un illecito istantaneo perché il momento in cui si compie l’azione (l’appropriazione indebita del bene altrui) coincide con la realizzazione dell’evento dannoso.
Nel contesto del diritto disciplinare degli avvocati, un’azione come l’uso di documenti falsi potrebbe essere qualificata come illecito istantaneo, in quanto l’effetto della condotta si concretizza nel momento in cui il documento falso viene utilizzato.
L’importanza della distinzione tra illecito istantaneo e permanente risiede principalmente nel calcolo dei termini di prescrizione, poiché per gli illeciti istantanei il termine inizia a decorrere dal momento della commissione del fatto, mentre per quelli permanenti decorre dalla cessazione della condotta.
Tuttavia, per una trattazione più precisa e contestualizzata, sarebbe necessario fare riferimento all’ambito specifico del diritto in cui si situa l’analisi (penale, civile, amministrativo o disciplinare).