Il Codice Deontologico degli Avvocati Europei, adottato dal Consiglio degli Ordini Forensi d’Europa (CCBE), stabilisce principi fondamentali che devono guidare la professione legale in Europa, ma non prevede sanzioni specifiche. Questo avviene per diverse ragioni:

  1. Diversità dei Sistemi Giuridici Nazionali: L’Europa è composta da numerosi paesi, ciascuno con il proprio sistema giuridico e le proprie norme deontologiche. Stabilire sanzioni uniformi a livello europeo sarebbe complesso e potrebbe non essere applicabile in modo equo in tutti i contesti nazionali.
  2. Ruolo di Linee Guida: Il Codice Deontologico del CCBE funge principalmente da linea guida per gli avvocati europei, fornendo un quadro di principi etici e professionali comuni. Le sanzioni e le procedure disciplinari sono lasciate alla competenza degli ordini forensi nazionali, che possono adattare le norme alle specificità del proprio sistema giuridico.
  3. Autonomia degli Ordini Forensi Nazionali: Gli ordini forensi nazionali hanno l’autonomia di stabilire e applicare le proprie norme deontologiche e disciplinari. Il CCBE non ha l’autorità per imporre sanzioni direttamente, ma può influenzare le pratiche nazionali attraverso la promozione di principi comuni.
  4. Principio di Sussidiarietà: In linea con il principio di sussidiarietà dell’Unione Europea, le questioni che possono essere gestite efficacemente a livello nazionale dovrebbero essere lasciate agli Stati membri. Le sanzioni disciplinari rientrano in questa categoria, poiché gli ordini forensi nazionali sono meglio posizionati per gestire le specificità dei loro membri e delle loro giurisdizioni.
  5. Focus sull’Etica e la Professionalità: Il Codice Deontologico del CCBE è principalmente orientato a promuovere l’etica e la professionalità tra gli avvocati, piuttosto che a punire le violazioni. L’obiettivo è creare una cultura di integrità e responsabilità professionale, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle sanzioni.

In sintesi, il Codice Deontologico degli Avvocati Europei stabilisce principi fondamentali per garantire l’integrità e la competenza della professione legale in Europa, ma lascia la questione delle sanzioni disciplinari agli ordini forensi nazionali, che sono meglio equipaggiati per gestire tali questioni in base alle specificità dei loro sistemi giuridici.

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