Sì, il divieto deontologico di cui all’art. 48 del Codice Deontologico Forense (CDF) viene meno se la corrispondenza riservata è indirizzata anche a terzi. Questo è stato affermato dal Consiglio Nazionale Forense nella sentenza n. 20 del 28 febbraio 2023. Secondo tale pronuncia, l’art. 48 del CDF riguarda la corrispondenza intercorsa “esclusivamente” tra colleghi, quindi il divieto non si applica quando la corrispondenza è indirizzata anche a terzi, come ad esempio il cliente. In questi casi, a prescindere dall’apposizione della formula “riservata personale”, il contenuto della corrispondenza deve considerarsi pubblico.