Sì, la sanzione disciplinare può essere aggravata se l’illecito deontologico è commesso da un Consigliere dell’Ordine. Questo perché un Consigliere dell’Ordine ha una funzione di riferimento per gli avvocati e deve mantenere un comportamento improntato al massimo rigore nel rispetto delle regole deontologiche, evitando quindi atteggiamenti che possano recare disdoro all’istituzione che rappresenta. La determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di un mero calcolo matematico, ma è conseguenza della complessiva valutazione dei fatti, avuto riguardo alla gravità dei comportamenti contestati, al grado della colpa o all’eventuale sussistenza del dolo ed alla sua intensità, al comportamento dell’incolpato precedente e successivo al fatto, all’assenza di precedenti disciplinari, al pregiudizio eventualmente subito dalla parte assistita e dal cliente, nonché alle circostanze -soggettive e oggettive- nel cui contesto è avvenuta la violazione. In questi termini, Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Secchieri), sentenza del 29 novembre 2018, n. 164.