Sì, l’avvocato ha il dovere di accertare che il cliente abbia la legittimazione ad agire, specialmente nei casi in cui sia richiesto di notificare un atto, come un precetto, sulla base di diritti ereditari. Questo rientra nei doveri di diligenza e competenza professionale che ogni avvocato deve osservare nell’esercizio della sua attività, come previsto dal Codice Deontologico Forense (CDF).
In pratica, l’avvocato deve verificare la legittimità della pretesa del cliente, accertandosi che quest’ultimo sia effettivamente l’erede del de cuius e che abbia quindi l’autorità legale per agire in nome e per conto della successione. Questo potrebbe comportare l’esame di documenti testamentari o certificati di eredità, a seconda del caso specifico.
La mancata verifica di tale legittimazione potrebbe comportare responsabilità professionale per l’avvocato nel caso in cui l’azione legale risulti infondata, oltre a potenziali conseguenze deontologiche per violazione dei doveri di competenza e diligenza, come indicato negli articoli 12 e 14 del CDF.
In sintesi, l’avvocato deve assicurarsi che il cliente abbia il diritto di far valere il credito del de cuius prima di procedere con la notifica di un precetto o con qualsiasi altra azione legale.