Sì, un avvocato può essere incaricato da un sindacato per assistere un lavoratore. Non vi è alcuna norma che impedisca a un sindacato di avvalersi dei servizi di un avvocato per fornire assistenza legale ai propri iscritti. Anzi, è una pratica comune che i sindacati offrano supporto legale ai lavoratori, specialmente in questioni relative al diritto del lavoro, come controversie con il datore di lavoro, licenziamenti, discriminazioni, e altre problematiche legate al rapporto di lavoro.
Tuttavia, l’avvocato incaricato deve sempre rispettare le norme deontologiche e professionali previste dal Codice Deontologico Forense (CDF) e dalla Legge n. 247/2012. In particolare, deve garantire l’indipendenza, l’autonomia e l’imparzialità della propria attività professionale, evitando qualsiasi conflitto di interessi.
L’articolo 9 del Codice Deontologico Forense stabilisce che l’avvocato deve mantenere la propria indipendenza e autonomia, e non deve accettare incarichi che possano compromettere tali principi. Inoltre, l’articolo 24 del CDF prevede che l’avvocato deve evitare conflitti di interesse e non deve rappresentare o assistere più parti in conflitto tra loro nello stesso procedimento o in procedimenti connessi.
In sintesi, un avvocato può essere incaricato da un sindacato per assistere un lavoratore, a condizione che rispetti le norme deontologiche e professionali che regolano la sua attività, garantendo sempre indipendenza, autonomia e assenza di conflitti di interesse.