L’offerta di prestazioni legali gratuite, o pro bono, è una pratica ammessa dal Codice Deontologico Forense, purché non sia usata come un mezzo per ottenere nuovi clienti in maniera impropria (art. 37 cdf) o per aggirare le regole sulla pubblicità (artt. 17 e 35 cdf). Il pro bono è considerato un modo per i professionisti legali di contribuire alla società e di aiutare coloro che non possono permettersi un avvocato. Tuttavia, è importante notare che l’offerta di prestazioni legali gratuite non deve ledere il decoro della professione o violare le altre norme del CDF. Inoltre, se un avvocato offre servizi legali gratuiti, deve essere in grado di dimostrare che la sua pratica pro bono non interferisce con la sua capacità di fornire un servizio di alta qualità ai suoi clienti paganti. L’ordine degli avvocati può fornire linee guida sull’offerta di servizi legali pro bono, inclusi eventuali limiti su quanti clienti pro bono un avvocato può avere e su quali tipi di casi possono essere presi pro bono.