Certamente. Un esempio di pubblicità “occulta” dell’avvocato potrebbe essere un articolo che, apparentemente, sembra un’intervista rilasciata dall’avvocato a un giornalista, ma che in realtà è stato pagato dall’avvocato stesso per promuovere il suo studio legale. In questo caso, l’articolo non è una vera e propria intervista, ma una forma di pubblicità mascherata da contenuto informativo. Questo tipo di pubblicità è considerato “occulta” perché non è immediatamente riconoscibile come pubblicità e può ingannare il lettore. Il Codice Deontologico Forense vieta la pubblicità occulta e richiede che ogni forma di pubblicità sia chiaramente identificata come tale. In questi termini, Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Mariani Marini), sentenza del 7 maggio 2013, n. 74.