La libertà di difesa e il diritto di critica esercitati in atti giudiziari sono aspetti fondamentali della professione forense, garantiti e protetti dall’ordinamento giuridico. Tuttavia, tali diritti devono essere bilanciati con i doveri di correttezza, dignità e rispetto della funzione giudiziale. Di seguito, approfondisco questi concetti alla luce della giurisprudenza del Consiglio Nazionale Forense (CNF) e delle norme deontologiche applicabili:
Libertà di Difesa
- Definizione: La libertà di difesa è il diritto degli avvocati di rappresentare e tutelare i diritti e gli interessi dei propri clienti in ogni fase del procedimento, utilizzando tutti gli strumenti processuali previsti dalla legge.
- Limiti: Questo diritto non è assoluto. Gli avvocati devono esercitarlo nel rispetto dei doveri deontologici, evitando comportamenti che possano offendere o denigrare il giudice, le controparti o altri colleghi. L’attività difensiva deve essere caratterizzata da un equilibrio tra la tutela del cliente e il rispetto del contesto giuridico e processuale.
Diritto di Critica
- Contenuto: Gli avvocati hanno il diritto di criticare le decisioni giudiziarie, anche severamente, come parte dell’attività difensiva. Questo diritto è riconosciuto e protetto perché funzionale alla giustizia e alla tutela degli interessi dei clienti.
- Limiti: La critica non deve mai trascendere in offese o mancanze di rispetto nei confronti della funzione giudicante. È essenziale mantenere un approccio che rispetti la dignità dell’autorità giudiziaria e delle persone coinvolte. La critica deve rimanere oggettiva e professionale, senza utilizzare espressioni sconvenienti od offensive (CNF, sentenza n. 175 del 23 settembre 2020; CNF, sentenza n. 113 del 27 settembre 2018).
Giurisprudenza e Norme Deontologiche
- Scriminante deontologica: Il diritto di difesa non esime dalla responsabilità deontologica per espressioni non pertinenti e gratuite, inspirate da intenzioni offensive (CNF, sentenza n. 209 dell’11 novembre 2022).
- Rispetto del Giudicante: In diversi pronunciamenti, il CNF ha sancito che il diritto di critica, sebbene fondamentale, deve rispettare i confini del rispetto verso la funzione giudicante e l’intero processo giudiziario (CNF, sentenza n. 56 del 16 luglio 2019).
Principi Generali
La libertà di difesa e il diritto di critica sono cardini della professione forense, ma devono essere esercitati con senso di responsabilità, sempre nel rispetto delle norme deontologiche. Gli avvocati sono tenuti a bilanciare la loro attività difensiva con i doveri di probità, dignità e decoro, sia nei confronti dei giudici che delle controparti e dei colleghi. In questo equilibrio, l’avvocato mantiene la sua autorevolezza senza pregiudicare la posizione del cliente o l’integrità del processo giudiziario.