Il patto di quota lite è vietato perché potrebbe indurre l’avvocato a perseguire il proprio interesse economico piuttosto che quello del cliente, in quanto il compenso dell’avvocato sarebbe direttamente legato all’esito della causa. Ciò potrebbe portare l’avvocato a consigliare al cliente di accettare un accordo che non sia vantaggioso per lui solo per garantirsi il proprio compenso. Inoltre, il patto di quota lite potrebbe anche incentivare l’avvocato a prolungare il procedimento giudiziario per aumentare il proprio compenso, a discapito del cliente che subirebbe ulteriori costi e ritardi. Per questi motivi, il patto di quota lite è vietato dal Codice Deontologico Forense.