Sì, scrivere in un atto che un collega ha agito in malafede può costituire un illecito disciplinare nei confronti dell’avvocato che rende tale dichiarazione. Ciò può essere considerato una violazione dei doveri di correttezza e di colleganza previsti dal Codice Deontologico Forense, in particolare laddove si leda l’immagine professionale di un collega senza fondamento alcuno.

Nel contesto del procedimento disciplinare, sarà valutato se l’affermazione sia stata formulata con dolo o con leggerezza e senza alcuna giustificazione rilevante dal punto di vista probatorio. Tale condotta potrebbe violare i principi della correttezza e lealtà di cui all’articolo 19 del CDF, nonché configurare un comportamento non conforme alla dignità e al decoro dell’avvocatura.

Bisogna sempre considerare che qualsiasi accusa deve basarsi su fatti e prove concrete, e muovere accuse infondate a un collega può danneggiare la reputazione e l’integrità della professione forense.


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